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sabato 16 maggio 2009

Repressione a Cuba - Una piaga ancora aperta!

Fonte: http://www.cubademocraciayvida.org

11 Maggio 2009. Un video indedito reso pubblico Lunedì 11 Maggio 2009 da parte del “Directorio Democràtico Cubano” mostra nuove agressioni da parte Della forza repressiva del regime castrista contro tre pacifiche attiviste dei diritti umani a Cuba.

Le immagini, girate a Placetas, Villa Clara, mostrano come Donaida Pérez Paseiro, Damaris Moya Portieles y Yaité Cruz Sosa, membre del Movimento Femminista per i Diritti Civili Rosa Parks, sono intercettate nella “calle 7ma del sur”, sono prese con la forza e portate lontano dall’obbiettivo Della telecamera da parte di ufficiali in uniforme della Seguridad del Estado (Sicurezza Nazionale, se così si può chiamare) mentre si dirigevano verso l’abitazione di Jorge Luis García Pérez Antúnez, ex prigioniero politico a causa delle sue ideologie anticomuniste, ora segregato nella sua abitazione dalla quale egli non ha diritto di uscire. Nel Marzo 1990, durante una pacifica dimostrazione, un agente della Sicurezza Nazionale avrebbe sentito Pérez Antúnez mentre affermava che il comunismo è un errore sociale e un’utopia irraggiungibile. Per questo, Pérez Antúnez è stato condannato a 5 anni di prigione, anni in cui lo stesso Pérez Antúnez si rifiutò di indossare l’uniforme militare e di partecipare alla “rieducazione comunista” impostagli dal regime di Fidel Castro. Per questo e altri pacifici motivi di resistenza, Pérez Antúnez rimase in carcere fino al 2007.

Secondo dichiarazioni fornite al Directorio dalle victime di questa aggressione, dopo gli eventi ripresi dalla telecamera, le attiviste sarebbero state portate con la forza in un vicolo nascosto dove sarebbero state picchiate e i loro corpi sbattuti da un agente all’altro, i quali avrebbero a turno applicato metodi di tortura come strangolamento e immobilizzazione. Damaris Moya sarebbe stata trascinata a lungo dai pattuglianti i quali le avrebbero strappato il labbro superiore, con copioso sanguinamento. Donaida Pérez avrebbe ricevuto numerosi calci alle costole accompagnati da urla che recitavano “Stai zitta, negra!”. Sarebbero poi state trasportate fino alle prigioni della polizia politica di Placetas presso le quali sarebbero rimaste per tre ore rinchiuse nella cella n. 3.

Presso l’abitazione di Pérez Antúnez è in atto una protesta iniziata lo scorso 17 Febbraio 2009 per l’abolizione dei trattamenti disumani inferti ai danni dei prigionieri politici. Dallo stesso luogo, Pérez Antúnez illustra i patti internazionali per i diritti umani firmati dal regime castrista nel Febbraio 2008, patti di cui la popolazione cubana è all’oscuro e mai rispettati dal regime.

L’aggressione ha avuto luogo durante le ore pomeridiane del 5 Maggio 2009. Amnesty International ritiene che gli attivisti che partecipano a questa protesta corrano un grave pericolo. La prestigiosa organizzazione internazionale per i Diritti Umani sta invitando tutti i suoi membri e sostenitori affinché si appellino alle autorità Cubane affinché pongano fine alle intimidazioni e repressioni ai danni di Pérez Antúnez, Iris Tamara Pérez Aguilera, Carlos Michael Morales Rodríguez, Diosiris Santana Pérez e Ernesto Mederos Arrozarena, e perché permettano loro di poter lasciare liberamente le proprie abitazioni senza correre il rischio di incappare in rappresaglie o incarcerazioni arbitrarie; che chiunque volesse visitare questi pacifisti lo possa fare senza essere perseguito o minacciato, e che Cuba si impegni a riformare le leggi, le norme e le pratiche amministrative che limitano la libertà di espressione, pensiero, associazione e di riunione, secondo il Richiamo di Azione Urgente emesso il 31 Marzo 2009.

Ora voglio porre alcune domande a chi ancora sostiene Castro come eroe della rivoluzione e come salvatore della sua popolazione dall’imperialismo:

1)                  Perché queste notizie vengono sistematicamente ignorate?

2)                  Dov’è l’uguaglianza e il rispetto della popolazione tanto enfatizzate dal comunismo?

3)                  Come mai quando si parla di squadrismo si richiama soltanto il fascismo? Questo non è forse squadrismo e arroganza militare?

4)                  Come mai il fascismo è stato (giustamente) condannato come male internazionale e il comunismo no?

Voglio provocare, e voglio vedere se c’è qualcuno che riesce a rispondere a queste mie domande.

 

lunedì 11 maggio 2009

Piccole riflessioni sulla politica: Fabio Volo e il comunismo.



Premetto che non sono comunista, e che neanche amo particolarmente Fabio Volo soprattutto per il suo atteggiamento da "essere superiore" che a volte lo rende quasi irritante, ma senz'altro non apprezzo chi usa la parola a titolo dispregiativo per pura ignoranza. Apprezzo il fatto che Fabio Volo abbia voluto mostrare a milioni di ascoltatori come l'ignoranza di chi si riempie la bocca con termini di cui neanche conosce il significato solo per "sentito dire", e questa piccola "lezione" di educazione vale per tutte quelle persone che ragionano (o meglio dire, sragionano) come l'ascoltatore al telefono.

Tuttavia mi permetto di pubblicare una riflessione sull’argomento in oggetto.

Definiamo comunista colui che crede nelle idee del comunismo, per farla semplice. Ben più complicato è definire il termine "comunismo" al giorno d'oggi. Ci sono state, nel mondo, molte interpretazioni e tentativi di applicazione del comunismo (inteso come lo intendevano Marx e Engels), tutte più o meno rovinosamente fallite e cadute nelle mani dittature spietate, per cui la parola comunismo è stata sostituita con stalinismo, maoismo, castrismo, trotskismo, leninismo eccetera. 

La teorizzazione del comunismo, secondo il mio modestissimo parere, aveva un senso perfettamente logico quando esistevano dei privilegi elitari borghesi: una ristretta cerchia di persone privilegiate possedevano ricchezze e titoli nobiliari che si tramandavano soltanto per eredità o per naturalizzazione ai danni della molto più vasta comunità proletaria che, seppur lavorando, non aveva nessun diritto o garanzia e, al contrario, contribuivano all’arricchimento dell’alta società di cui sopra.

Naturalmente l’applicazione del marxismo, nella sua prima fase, ha portato al rovesciamento di questo sistema corrotto e antiumanitario, ma la natura malata dell’essere umano ha fatto sì che la situazione si rovesciasse completamente, creando stati padroni e sfruttatori del lavoro del popolo, ancora una volta privo di diritti e libertà. 

In Italia esiste un discorso ancora più complesso in quanto il comunismo non è mai stato applicato (per fortuna o, chissà, per sfortuna…). Anche tra chi si professa comunista esistono persone non informate. Conosco tantissime persone che fanno del capitale la propria metodologia di vita (è naturale, vivendo in una società capitalista), sono ricche e vestono firmato. Si dichiarano contro le multinazionali ma guidano BMW, bevono Coca Cola e pranzano al McDonald’s; nonostante ciò si fanno chiamare comunisti.

L’idea del capitale come male societario, a mio avviso, può benissimo ritenersi tramontata in quanto il capitale, nella nostra società, lo si costruisce col duro lavoro. Molte persone nel dopoguerra soffrivano la fame, ma con impegno e dedizione, credendo nelle proprie capacità, hanno lavorato sodo fino a creare veri e propri imperi capitalistici che hanno portato lavoro e sviluppo in Italia e hanno fatto in modo che noi nascessimo al caldo e col cibo in tavola ad ogni pasto. 

Si fa molto presto oggi ad additare chi è ricco come sfruttatore capitalista, ma bisogna anche cercare di capire che il livello raggiunto da molti di questi imprenditori (naturalmente tralascio tutti coloro che si sono arricchiti con metodi illeciti, sia ben chiaro) è frutto di impegno, del duro lavoro e di enormi rischi che queste persone hanno voluto correre, al solo fine del miglioramento della vita propria e dei propri familiari e, indirettamente, della società, che ha potuto beneficiare del lavoro da essi generato.

Gli imprenditori, sia chiaro, sono lavoratori; i dirigenti aziendali sono lavoratori; gli statali sono lavoratori (sempre considerando solo coloro che adempiono al proprio dovere, tralasciando coloro che hanno fatto del posto statale la propria vacanza); gli operai sono lavoratori e naturalmente ciascuno di questi lavoratori non potrebbe esistere se non esistessero gli altri. Esiste l’impresa quindi esiste il lavoro. Esistono gli operai, quindi esiste l’impresa. 

Ora, tutto ciò premesso, io vorrei capire ora dagli Italiani Comunisti che cosa sia per loro il comunismo, e come vorrebbero applicarlo nel nostro sistema.

Lo statuto di Rifondazione Comunista riporta

"Il Partito della Rifondazione Comunista è libera organizzazione politica della classe operaia, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle donne e degli uomini, dei giovani, degli intellettuali, dei cittadini tutti, che si uniscono per concorrere alla trasformazione della società capitalista al fine di realizzare la liberazione del lavoro delle donne e degli uomini attraverso la costituzione di una società comunista. Per realizzare questo fine il PRC si ispira alle ragioni fondative del socialismo ed al pensiero di Carlo Marx.

………

…..Il Partito della Rifondazione Comunista rigetta così ogni concezione autoritaria e burocratica, stalinista o d'altra matrice, del socialismo e ogni concezione e ogni pratica di relazioni od organizzativa interna al partito di stampo gerarchico e plebiscitario. " 

In questo statuto è chiaro il ripudio dello stalinismo. Tuttavia non mi è ancora chiaro che cosa si intende con “trasformazione della società capitalista” e “creazione di una società comunista”. 

Ora, il PRC ripudia apertamente lo stalinismo, cosa che però non leggo nello statuto dei Comunisti Italiani: 

"Il Partito dei Comunisti Italiani è un partito politico di donne e di uomini che opera per organizzare la classe operaia, le lavoratrici, i lavoratori ed i cittadini che lottano per attuare ed estendere i diritti e le libertà sanciti dalla Costituzione repubblicana ed antifascista.

Esso si riconosce nei valori della Resistenza e nelle lotte del movimento operaio e si prefigge la trasformazione socialista della società.

Fa riferimento al marxismo, alla storia ed all’esperienza dei comunisti italiani, persegue il superamento del capitalismo e l’affermazione degli ideali della pace e del socialismo in Europa e nel mondo. "

Quindi chiedo l’aiuto di tutti coloro che credono nel comunismo di illustrare apertamente che cosa è per loro il comunismo, e come vorrebbero fosse applicato nella nostra società. 

Spero veramente in uno scambio di idee pacifico e costruttivo, in modo da capire le reciproche posizioni in merito.

 

 

Un cordiale saluto a tutti.